domenica 14 marzo 2010

Prima che la neve si sciolga: Taburno

Approfittiamo della permanenza della neve per un’altra passeggiata sul Taburno, visitato appena la settimana scorsa. Il cammino è appesantito dalla neve che ormai si sta sciogliendo. Partiamo alle 7.45 dal Rifugio della Volpe per un percorso che fiancheggia la strada asfaltata e, nel punto della foto, proseguiamo verso destra.
Anche le stalattiti di ghiaccio sono ancora presenti ma in via di ‘estinzione’...
Tipica ‘strada nel bosco’
Le nuvole coprono la cima del Taburno e nascondono una leggera spruzzata di neve che imbiancherà gli alberi.
Troviamo un ramarro verde (Lacerta Virdis) uscito troppo presto dal suo riposo invernale. E’ quasi paralizzato dal freddo
Lo portiamo in una zona esposta al sole, con la speranza di salvarlo dall’assideramento
Quasi tutta la strada che percorriamo è segnata da ruote di un trattore o di un fuoristrada. Sarebbe meglio se queste zone non fossero frequentabili con nessun mezzo, specialmente se non autorizzato…
 
Un ramo ricoperto da un lichene frondoso
Le tracce del trattore finiscono qui, ostacolate da un albero caduto. Noi proseguiamo.
Bucaneve (Galanthus nivalis)
Anonimi partecipanti all’escursione
Il ritorno
Un po’ di pausa prima di riprendere il cammino: ore 9.38
 
Le nuvole vanno via e lasciano vedere una nuova imbiancata agli alberi a quota più alta
Questa è la zona dove abbiamo lasciato il ramarro verde
Altra vittima del freddo: un’Arvicola (Pitymys savii)
 
Una parte di un’opera di incanalamento delle acque è crollata trascinata dall’acqua stessa e dalla terra che tratteneva. Ricordiamo che non molto tempo fa era intera…
Come sempre, dobbiamo subire la violenza di queste immagini: frigoriferi ed auto abbandonate nel bosco, assieme a rifiuti non biodegradabili si incontrano facilmente ma, fortunatamente, meno spesso che nel Partenio
 
Così si mostra, a fine, escursione, la cima del Taburno che la perturbazione passata poco dopo la partenza ha imbiancato nuovamente. Si può anche osservare la Croce che altre volte abbiamo raggiunto in condizioni climatiche anche più sfavorevoli: Ritorno sulla croce del Taburno e Sulla cima del Taburno. L’escursione è proseguita per un’altra oretta camminando per quello che è diventato quasi un piccolo paese di villette: speriamo che non ne vengano costruite altre. Alla prossima

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