Il percorso è quello già fatto precedentemente ma con una piccola variante: iniziamo come allora da Talanico ma all'andata percorriamo tutto il tratto al di sopra dell'acquedotto fino al Castello di Cancello. Dopo la visita alle rovine - che potrebbero avere un destino molto più onorevole che quello di attendere di essere completamente sfigurate dal tempo - passiamo sul versante sud della montagna che guarda sulla valle di Nola per il ritorno. Il viottolo si congiunge nuovamente con quello sopra l'acquedotto dalla cappella di Sant'Angelo a Palombara - ed anche qui viene spontanea una considerazione a questo punto ovvia: perché è tutto abbandonato a se stesso ed ai vandali? Perché tutto questo, che non è poco, non può essere parte di un progetto di recupero ambientale e culturale che non significhi automaticamente spreco e cattiva gestione? Intanto, qui, all'incuria si aggiunge l'azione di chi cerca di nascondere azioni aberranti: macchine (rubate?) date alle fiamme, viottoli adibiti a discarica di rifiuti di ogni tipo ed, in prevalenza, di quelli più pericolosi (eternit, batterie esauste...). Passa un sacco di gente da queste parti per fare sport e lavorare: c'è, come noi, qualcuno che pensa che sia ora di fare qualcosa? M.C. | |
A sinistra: Un viottolo adibito a discarica! |
domenica 16 gennaio 2011
Talanico, acquedotto del Serino e castello di Cancello
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