Divido l’escursione di questa volta in tre post differenti. Abbiamo dedicato qualche ora della mattina di questa domenica alla visita del monte di Piedarienzo con l’intenzione di fermarci una volta alla ‘casa rosa’, a metà salita, ed un’altra al Castello di Arienzo, sulla cima della stessa montagna. Ma riassumere tutto quanto visto in questa occasione in una serie di decine e decine di immagini senza distinguere un posto dall’altro non avrebbe raccontato il ritmo del cammino di stamattina. Ci siamo ritrovati, infatti, a dover scegliere più di una volta come terminare questo percorso raggiungendo i punti di interesse che si manifestano quando si cammina in queste zone. Questa è la prima tappa. Partendo da Via S. Vincenzo a Talanico, attraversiamo la pineta in orizzontale verso sud fino ad arrivare alla ‘casa rosa’, una costruzione in rovina visibile quasi da tutta la valle di Suessola. La successiva è il Castello di Arienzo. |
domenica 13 febbraio 2011
Tre tappe tra Talanico ed Arienzo (ed un finale sconcertante). I: la ‘casa rosa’
Tre tappe tra Talanico ed Arienzo (ed un finale sconcertante). II: il Castello di Arienzo
Il Castello di Arienzo. Lo raggiungiamo salendo per la pineta. Subito dopo una zona rocciosa appaiono le prime rovine del castello che domina la valle di Suessola. | |
Tre tappe tra Talanico ed Arienzo (ed un finale sconcertante). III: l’Acquedotto del Serino in Arienzo
Straordinaria struttura in pietra. La conduttura dell’acquedotto del Serino entra nella montagna sostenuta da un ponte in blocchi di pietra perfettamente montati l’uno vicino all’altro; e per quasi un chilometro passa da Arienzo a Talanico in un traforo sotto le montagne. Pensando che è stato costruito nel 1883 (altre notizie qui) si rimane per un po’ a pensare come siano riusciti ad attraversare le rocce senza gli attrezzi sofisticati di oggi; e che si conservi ancora così incredibilmente bene. Quello che è certo è l’evidente capacità dell’ingegno umano a risolvere problemi insormontabili come una montagna. Quello che è assurdo è che lo stesso ingegno umano si applichi, anche in queste zone, a contrastare il passato laborioso destinando questo posto a discarica di materiale pericoloso e altamente inquinante, assieme ad immondizia ‘normale’. | |
Nella stessa zona di quel perfetto ponte in pietra che sostiene la conduttura dell’acquedotto del Serino si coltivano le olive. Come è possibile, allora, che adesso questo posto sia in questo stato? |
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