La latitudine j di un punto è data dall’angolo formato dalla verticale passante per il punto stesso e il piano dell’equatore, ossia in parole povere è l’altezza che un punto ha dall’equatore.
Supponiamo di aver determinato il piano del meridiano passante per il punto A la cui verticale è AO, poniamo sul punto A un teodolite in modo che la sua linea di mira, ruotando lo strumento intorno al suo asse orizzontale, si muova sul piano del meridiano (Un meridiano è il semicerchio che congiunge un polo all’altro; mentre un parallelo è un semicerchio perpendicolare al meridiano, il parallelo più grande è l’Equatore).
In tale situazione, con opportuni movimenti in altezza del cannocchiale del teodolite, attendiamo il momento in cui una stella, ad esempio la polare S, passi nel piano meridiano (Culminazione superiore), ossia venga collimata col cannocchiale e misuriamo il suo angolo zenitale Z. Conosciuta la declinazione d della stella che è riportata da apposite tavole, si ricava la latitudine j .(Ovviamente ci vuole pratica per posizionare lo strumento in modo corretto, fare la giusta lettura, ecc.).
La Longitudine di un punto A è l’angolo, in gradi sessadecimali o gradi centesimali o in ore, minuti e secondi, formato fra il meridiano fondamentale di Greenewich in Londra e quello passante per il punto A, considerato verso Est o verso Ovest; in poche parole è il tempo necessario che occorre al Sole per arrivare dal meridiano di Grenewich al meridiano del punto A, nel suo moto apparente (fusi orari). Il calcolo della longitudine può essere fatto anche con le stelle, ricordandosi che bisogna considerare il loro passaggio sul meridiano del posto ( verticale del posto: lo Zenith).
L’altitudine di un punto è riferita alla superficie del geoide che passa per un punto del livello medio del mare; per l’Italia tale punto si trova nel porto di Genova dove un apposito strumento misura continuamente la superficie di riferimento. Tenendo conto di questo, con opportuni strumenti e formule trigonometriche si riesce a stabilire l’altezza che un punto ha dalla superficie di riferimento. Un modo più approssimativo è quello di tenere conto della variazione della pressione atmosferica con l’altitudine; in merito a ciò esistono delle tavole e dei strumenti che ci permettono di conoscere l’altitudine di un punto. Il più delle volte però l’altitudine è segnata con accuratezza sulle carte geografiche.
domenica 1 gennaio 2006
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