domenica 1 gennaio 2006

COSA FARE IN CASO DI SMARRIMENTO, PUNTURA D’INSETTI, MORSI DI SERPENTI, ASSIDERAMENTO

Per tutti i consigli che qui tratteremo, premesso che in montagna è preferibile non andare mai da soli, la prima cosa che bisogna ricordare è: “ La calma è la virtù dei forti”.Lasciarsi prendere dal panico ha come solo risultato di peggiorare le cose, a volte con esiti fatali. E’ difficile, ma prendetela come una sfida.
In caso di smarrimento e non si dispone d’apparecchi radio e telefonici, occorre lasciare dei segni utili a coloro che si metteranno alle nostre ricerche: lasciare sempre detto dove si va, magari scriverlo su un pezzo di carta e lasciarlo ben visibile in auto; praticare delle incisioni di frecce su cortecce d’alberi; rottura di rami; ciuffi d’erba annodati ad indicare una direzione; segnali di fumo; segnali con rami disposti a croce su una radura scoperta, ben visibili ai soccorsi aerei; pezzi di nastro isolante, magari di colore vivaci, attaccati a rami, rocce, ecc.
Comunque al fine di non incorrere in questa spiacevole situazione è utile, prima di incamminarsi, fare bene il punto della situazione, prendere dei riferimenti lungo il tragitto; voltarsi di tanto in tanto indietro per capire se si mantiene una rotta e dove si va; osservare attentamente la presenza dei più piccoli viottoli, magari tracciati dal bestiame. Se si parte in gruppo è utile auto-contarsi in modo che ognuno sia identificato con un numero, e fare la conta a voce alta ogni tanto; nominare un capo gruppo il quale deve avere una certa esperienza e autorità, egli deciderà l’andatura che adatterà al soggetto più lento, le soste, i bivacchi.
Per le punture d’insetti non strofinare sulla parte lesa per non aggravare la situazione, ma applicare una pomata opportuna, oppure una strisciolina di stoffa imbevuta con acqua o meglio acqua ossigenata. Comunque esistono delle erbe che si possono reperire facilmente in montagna che contengono dei potenti insetticidi come l’aucubina; due di esse, molto comuni, sono rappresentati dalla Veronica officinalis e dalla Veronica chamaedrys; basta strofinarne un pò sulle parti esposte all’attacco degli insetti.


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(V. chamaedrys e V. officinalis)



Per i morsi dei serpenti, specie delle vipere, occorrerebbe iniettarsi il siero; comunque in caso di morso praticare una piccola incisione con il coltello sulla ferita e succhiare il sangue con la siringa senza ago; dopodiché fasciare con bende, anche occasionali, in modo abbastanza stretto. Tenere presente che il morso delle vipere nostrane non è tanto pericoloso, la quantità di veleno che esse riescono ad iniettare non è sufficiente ad uccidere grosse prede; però può costituire un serio pericolo per i bambini che vanno sempre tenuti bene d’occhio. Ricordarsi che le vipere sono animali a sangue freddo, cioè prediligono le zone assolate e sassose, specie durante le prime ore del mattino. Pertanto non sedersi sui massi e non spostarli con le mani nude senza prima essersi accertati che non costituiscono un pericolo con un bastone. Durante il cammino, di tanto in tanto, battere forte i piedi per terra, o lanciare dei sassi in avanti a breve distanza, le vipere sono come le lucertole scappano alle vibrazioni.
In caso di assideramento, e ciò capita specialmente in inverno, la cosa da non fare è la somministrazione d’alcool; perché anche se, in un primo momento può dare l’impressione di risolvere il problema, poi si rivela dannoso poiché gli alcolici sono vasodilatatori e aumentano la dispersione di calore. Quindi tenere a caldo il malcapitato, magari togliendogli gli indumenti inzuppati d’acqua; costruendo un ricovero di fortuna con la coperta di alluminio, o rami e foglie secche; una buca nel terreno e rivestirla di foglie secche. Con la lattina di coca o qualsiasi altra cosa simile e un cero, realizzare uno scaldamani; accendere un fuoco e disporvi a debita distanza l’infortunato ricordandosi che la sua sensibilità al caldo è diminuita, perciò cercare di non procurargli scottature mettendolo troppo vicino al fuoco; somministrargli una bevanda calda. E se il fuoco non può essere acceso per varie ragioni, occorre riscaldare l’assiderato col calore del proprio corpo, frizionargli leggermente mani e piedi.

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